Il nostro viaggio in Uzbekistan è partito dalla capitale Tashkent, una metropoli nel cuore dell’Asia Centrale tutta da vivere ed esplorare. Noi abbiamo dedicato tre giorni, e tanto ci è bastato per dire: “ci ritornerò!”. Non ci aspettavamo una città così viva, avanguardista, con grattacieli moderni e un passato a metà strada tra l’architettura costruttivista sovietica e le scintillanti cupole colorate in pieno stile persiano. Scopriamo questa metropoli insieme!
L’arrivo in città e la metro più bella dell’Asia Centrale
Atterriamo in perfetto orario, alle 7:00 del mattino, con 6 ore di volo e 3 di fuso orario, all’Aeroporto di Tashkent. Non è molto grande, il tempo di passare i controlli e siamo già in taxi per raggiungere l’hotel. L’aeroporto è collegato anche con i mezzi di trasporto, ma essendo appena arrivati, non sapendo cosa ci aspettasse fuori e con poche ore di sonno, ci siamo sentiti più sicuri a scegliere un taxi.
Arrivati in hotel sistemiamo le nostre valigie, facciamo una doccia e… crolliamo sul letto per qualche ora. Ammettiamo che il fuso orario e la notte in aereo ci hanno completamente stesi, dopo aver recuperato le energie siamo partiti alla scoperta della città.
La nostra fermata metro è Kosmovatlar, tra le più famose di Tashkent per la sua bellezza. Sì, perché la metro di Tashkent, molto simile a quella di Mosca, è considerata la più bella dell’Asia Centrale! In pieno stile sovietico con l’eleganza delle sue fermate ricche di arredi scintillanti e gli orari impeccabili, muoversi sarà come fare un viaggio nella storia dell’Ex Unione Sovietica e dell’Uzbekistan. Solo gli appassionati di mezzi come Graziano – sì capiamo che questa è una passione alquanto strana – apprezzeranno lo scoprire questo mondo sotterraneo!
Chorsu Bazar
La prima tappa del nostro tour in città parte dal Chorsu Bazar, situato nella parte vecchia di Tashkent, dove svetta la sua gigantesca cupola blu. All’interno di questo bazar è possibile trovare ogni tipo di merce: dai prodotti alimentari a quelli di cosmesi, dai souvenirs alle spezie. Adiacente alla struttura centrale c’è un altro bazar dedicato alla vendita dell’oro. Ci teniamo a precisare per chi è debole di stomaco che nella parte centrale sotto la cupola ci sono i venditori di carni e si può trovare di tutto. Abbiamo dato un rapido sguardo al tutto e ci siamo letteralmente tappati il naso.
Le Madrase di Tashkent
Il nostro tour prosegue nella vicinissima Madrasa Kukeldash e siamo stati subito incantati da tutto il suo splendore. Entrando in questi luoghi si resta colpiti dai colori e dal silenzio che aleggia nei cortili, come fossero un locus amoenus lontano dai rumori della città e dal caos umano.
Ci spostiamo di pochi isolati tramite bus – efficienti e completamente elettrici – per raggiungere il complesso di Madrase Imam Hazrati. Alcuni edifici su questa grande piazza sono in ristrutturazione, ma il più importante degno di essere menzionato è la Madrasa Muyi Muborak, dove è conservato il corano più antico del mondo e il corano piccolo al mondo.
La City della capitale uzbeka
La prima sera siamo stati al Tashkent City Park, il cuore pulsante della città moderna. Qui ci siamo sentiti piccolissimi in mezzo ai grattacieli illuminati, in un melting pot di persone provenienti da ogni parte dell’Asia Centrale – si eravamo gli unici europei –
Questa zona è in forte sviluppo e si avvicina molto al concetto di città occidentale, infatti contiene un centro commerciale gigantesco dove all’interno è possibile cenare in diversi ristoranti internazionali. Noi abbiamo scelto Cucucina, una pizzeria gourmet italiana per fare un po’ i Borghese della situazione e possiamo dire che l’impasto della pizza era ottimo, meno l’origano sulla margherita! Il cameriere ci ha presi a cuore proprio perché eravamo italiani e, quando ci ha chiesto consigli per la pizza, gli abbiamo esplicitamente vietato di utilizzare l’origano sulla pizza, il nostro consiglio tipicamente italiano è stato ben accetto dal cameriere!
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Piazza dell’Indipendenza e la statua di Tamerlano
Il secondo giorno a Tashkent l’abbiamo dedicato all’esplorazione di alcuni punti d’interesse. Prima tappa Mustaqillik Maydoni, la Piazza dell’Inidipendenza, dove si ammira tutta l’architettura costruttivista russa, con i vari palazzi governativi, le tantissime fontane ed il monumento all’indipendenza, che non siamo riusciti a vedere da vicino perché in fase di restauro, il tutto immerso da una vasta area di parco urbano verde.
Il centro città di Taskhent ha molti parchi pubblici che rendono le passeggiate molto gradevoli. Da qui ci spostiamo, attraversando il Kashgar Park, verso la Piazza Amir Temur, con il monumento dedicato al grande condottiero Tamerlano. Da questa piazza è possibile ammirare la meravigliosa cupola celeste del museo dedicato ad Amir Temur, il Palazzo dell’Opera con la sua architettura neoclassica e l’Hotel Uzbekistan, storico hotel della capitale.
Dove mangiare il Plov a Tashkent
Da Piazza Amir Temur prendiamo la metro direzione Bodomzor – anche questa fermata bellissima dal punto di vista architettonico – per incontrare i nostri amici Nilufar e Khumoyunbek, non li vedevamo da un anno ed è stato emozionante rincontrarsi.
Da Piazza Amir Temur prendiamo la metro direzione Bodomzor – anche questa fermata bellissima dal punto di vista architettonico – per incontrare i nostri amici Nilufar e Khumoyunbek, non li vedevamo da un anno ed è stato emozionante rincontrarsi. Il primo posto in cui ci hanno portato, essendo ora di pranzo, è stato il Besh Qozon il più grande Pilaf Center di tutta l’Asia Centrale, dove è possibile assaporare il Plov, tipico piatto della tradizione uzbeka, composto da riso, verdure e carne di cavallo. La pietanza viene cucinata all’interno di forni a terra di grandi dimensioni, un dettaglio che ha colpito molto la nostra attenzione!
Il Magic City Park: un parco divertimento in Asia Centrale
Terminato il pranzo, insieme ai nostri amici ci siamo diretti a Magic City, un parco che puoi conoscere solo attraverso i consigli dei locals. Al suo interno ci sono riproduzioni in scala ridotta di monumenti uzbeki e mondiali con ristoranti e negozi di ogni genere in stile Disneyland! Inoltre, nel Magic Park ci sono attrazioni come montagne russe, autoscontro, una casa stregata e
molto altro. La sera, il lago centrale si accende di luci con fontane zampillanti al ritmo di musica che è possibile vedere a ingresso gratuito.
A fine giornata salutare Nilufar e Khumoyunbek ci ha fatto capire quanto sia bello avere legami a chilometri di distanza, ci siamo sentiti per un attimo a due passi da casa.
Human House, un progetto al sostegno dell’artigianato locale
L’ultimo giorno a Tashkent l’abbiamo dedicato a due posti estremamente diversi tra loro. Il primo è Human House, un progetto che promuove l’artigianato locale uzbeko. Questo posto è un vero e proprio punto di riferimento per la comunità locale e internazionale, che incoraggia la cooperazione e lo scambio di conoscenze, infatti lo spazio organizza eventi, workshop, seminari e progetti collaborativi che coinvolgono gli artigiani e la popolazione uzbeka. In un contesto come quello di Tashkent, che sta cambiando rapidamente verso l’innovazione, Human House rappresenta un punto di convergenza tra il passato e il futuro dell’Uzbekistan, in cui l’umanità e la tecnologia vanno di pari passo.
Qui abbiamo avuto l’occasione di trovare delle creazioni artigianali davvero autentiche e, soprattutto, delle persone gentilissime che ci hanno offerto del tè e l’halva, un dolce tipico uzbeko simile al nostro torrone al sapore di cioccolato bianco. All’uscita dal negozio la signora ci ha letteralmente rincorso per darci dei piccoli souvenirs, simbolo della gentilezza e dell’accoglienza che abbiamo ricevuto ovunque durante il nostro viaggio in Uzbekistan.
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La Torre della Televisione di Tashkent
Nel pomeriggio siamo ritornati alla metro Bodomzor per recarci in uno dei monumenti più iconici della capitale uzbeka: la Tashkent Tower, o Torre della Televisione, simbolo di modernità e innovazione. Sorvoleremo il racconto che ci ha visti bloccati in ascensore per una manciata di secondi, sufficienti per farci perdere dieci anni di vita. Continuando il racconto della torre, l’edificio raggiunge i 375 metri di altezza, il che lo rende il più alto dell’Uzbekistan e uno dei più alti dell’Asia Centrale. Oltre a ospitare trasmissioni televisive e radiofoniche, è un ottimo punto panoramico dal quale ammirare la città di Tashkent e rendersi conto della sua incredibile evoluzione verso il futuro.
La torre ospita anche uno dei ristoranti più chic della città, accessibile a noi europei grazie al cambio moneta conveniente. I tavoli del locale sono posti su una piattaforma girevole che permette di avere una vista a 360°. Noi abbiamo pranzato qui ed è stata un’esperienza favolosa a dei costi davvero contenuti per essere un ristorante altolocato.
Di Tashkent abbiamo apprezzato la sua incredibile modernità, il suo sguardo sempre rivolto verso il futuro e le sue grandi aree verdi. Nei parchi, così come tra le strade, regna il silenzio: la metropoli, con i suoi quattro milioni di abitanti, si muove, vive e respira, ma in silenzio. Sdraiato su una panchina, guardo il cielo e penso che il nostro viaggio in Uzbekistan è appena iniziato, ma Tashkent ha già smosso qualcosa dentro di me. Cala la sera, ci dirigiamo verso la stazione e lasciamo Tashkent.
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