Il 9 Febbraio la Fondazione MAST di Bologna – specializzata sulla tecnologia, l’arte e l’innovazione – ha inaugurato la mostra Vertigo – Video Scenarios of Rapid Changes a cura di Urs Stahel.
Ventinove artisti internazionali con trentaquattro opere portano la propria videoarte nelle sale del museo, affrontando il tema delle mutazioni della società. Tra i loro nomi spiccano: Cao Fei con Asia One, Douwe Dijkstra con il racconto di vita Neighbour Abdi, Nina Fischer & Maroan El Sani con le toccanti immagini di Contaminated Home, e Richard Mosse con Broken Spectre un video incentrato sui cambiamenti ambientali, causati dall’uomo, in atto nella foresta Amazzonica.
Una mostra dedicata ai video
Visitabile fino al 30 Giugno 2024, Vertigo è articolata in sei sezioni tematiche, accompagnate da una serie di installazioni sparse lungo il percorso espositivo, con lo scopo di commentare gli eventi che accadono nel oggigiorno nel mondo.
Le sei sezioni tematiche toccano problemi mondiali che si fanno sempre più strada nella nostra quotidianità. A partire dal lavoro e dal cambiamento dei processi produttivi, sempre più orientati verso l’automazione delle azioni e il licenziamento dell’uomo; i commerci e i traffici nella società frenetica; i nuovi comportamenti della società; la trasformazione della comunicazione con l’intelligenza artificiale; l’ambiente naturale e il suo lento declino per colpa dell’essere umano; il contratto sociale che indaga le differenze sociali nelle megalopoli.
La mostra è costituita unicamente da opere video di breve e lunga durata, il cui audio è fruibile sul proprio smartphone scansionando un QR Code e mettendo le proprie cuffie (se non disponete delle vostre, potete richiederle al personale del MAST ad inizio mostra).
Accanto ad ogni opera troverete il suo titolo, l’artista, la durata e la sezione tematica alla quale appartiene. Davanti ogni schermo troverete poltrone o divanetti per accomodarvi e godervi al meglio la proiezione. Vi sembrerà una mostra davvero lunga da visitare, considerando che alcuni video hanno un minutaggio di circa un’ora, ma l’idea della Fondazione è quella di spingere i visitatori a scoprire la mostra in più giorni e tornare per completare la propria visita.
Il lento declino dell’ambiente naturale
Tra le opere video che hanno più colpito la nostra sensibilità c’è senza la sezione tematica dedicata alla trasformazione dell’ambiente naturale, apportata dalle scelte sbagliate dell’uomo.
All’interno di una sala cinema della Fondazione, è stata allestita Broken Spectre di Richard Mosse che si concentra sulla foresta amazzonica, devastata dalla deforestazione radicale attuata durante il governo Bolsonaro. Il disastro ambientale è testimoniato da immagini e da una colonna sonora di forte impatto composta da Ben Frost, che ha legato un registratore agli alberi abbattuti e con microfoni ad ultrasuoni ha catturato le sonorità prodotte dagli insetti, simili a motoseghe.
Ad indagare la stessa tematica ci sono anche Nina Fischer & Maroan el Sani con Contaminated Home, un racconto fatto di fotografie e testimonianze di una famiglia che, a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima in Giappone, sono costretti a cambiare la propria casa. Attraverso le immagini, narrano il loro ritorno a casa dopo dieci anni e l’impossibilità di abitarla a causa delle alte radiazioni emanate dal suolo, gli animali e gli insetti morti trovati nei pressi dell’abitazione e tanti altri piccoli dettagli che toccano cuore e mente dei visitatori.
Con Vertigo, la Fondazione MAST di Bologna offre nuovamente spunti su cui riflettere e spronare le nuove generazioni ad un cambio radicale delle proprie abitudini. Visitare la mostra non è solo un piacere, ma un’occasione per informarsi su ciò che sta accadendo nel mondo e a cercare un miglioramento quotidiano.
L’ingresso è gratuito, non dovete far altro che scansionare il QR Code, mettervi le cuffie e accomodarvi su una poltrona per godervi lo spettacolo.
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