Bruges “la non morta”!
Ho conosciuto Bruges leggendo un libro per un esame universitario, il titolo è Bruges la morta dell’autore belga Georges Rodenbach e pubblicato alla fine dell’ ‘800. La storia racconta del protagonista Hugues Viane che, rimasto vedovo, decide di trasferirsi a Bruges per ricostruire la propria vita. Sfortunatamente qui l’atmosfera cupa rievoca i ricordi di Huges, portandolo ad un finale alquanto drammatico.
Perché lessi questo libro? Storicamente è stato il primo romanzo ad essere illustrato con le fotografie, scatti di una Bruges ottocentesca che sembra essere uscita da una fiaba fiamminga.
Googolando Bruges scoprii che la sua bellezza era rimasta intatta e mi ero promessa di visitarla, prima o poi. L’occasione si è creata nel settembre di qualche anno fa, eravamo usciti illesi dalla seconda ondata di Covid-19 con un unico imprevisto: il nostro viaggio a Malta nel mese di Agosto era stato cancellato a causa delle restrizioni e così dovemmo ripiegare su un’altra meta. Andiamo a Bruxelles.
L’idea era principalmente di Graziano perché io, Bruxelles, l’avevo già visitata anni prima trascorrendo tre giorni sotto la pioggia. Non avevo un bel ricordo, anzi ricordavo la città grigia, spenta e senza un’identità un po’ come Huges Viane identificava Bruges. Eppure accettai la proposta di Graziano ad una sola condizione: trascorrere una giornata tra i canali di Bruges.
Un treno che attraversa le Fiandre da Bruxelles a Bruges
Il bel tempo ci ha accompagnati per quattro splendidi giorni in Belgio, ho riscoperto subito Brussels con i suoi vicoli in stile parigino, i cioccolatini esposti in ogni vetrina e turisti di tutta Europa che affolavano la Grand Place. Mi sono sentita subito accolta e frastornata da come il sole avesse ribaltato completamente quella città che, anni fa, non aveva attirato la mia attenzione.
Trascorriamo due giorni a Bruxelles tra musei, lunghe passeggiate e scorpacciate di waffle a qualsiasi gusto; il sabato decidiamo finalmente di partire alla volta di Bruges.
Le due città distano un’ora circa in treno, partendo dalla fermata Bruxelles-Central e pagando il biglietto andata e ritorno in giornata circa 30euro. I vagoni sono affollati di turisti, la tratta è una delle più gettonate dai circuiti turistici e io avevo la solita adrenalina in corpo che mi sale ogni volta che sto per vedere qualcosa immaginato per tanto tempo.
Arriviamo alla stazione centrale di Bruges ed è impossibile sbagliare la direzione per il centro storico: un fiume di turisti procede nella stessa direzione e noi ci lasciamo trascinare.
Pochi passi a piedi e arriviamo nel cuore della cittadina. Le strade sono affollate di persone, negozi di ogni genere e ristoranti tipici, intorno a noi le tipiche case fiamminghe dai tetti appuntiti e dai mattoncini color ruggine, sembra di essere tornati nel Medioevo.
Accanto ai portoni colorati delle case ci sono bici parcheggiate e vasi di fiori che rendono tutto fotografabile, poco più in là si aprono ponti in pietra che affacciano sui canali, dagli alberi filtra il sole e la luce illumina l’acqua e i mattoni delle case… è un paradiso per i nostri occhi.
La prima sensazione è stata quella di essere all’interno di un set cinematografico, perché il centro storico sembra essersi fermato a secoli fa e i canali navigabili, che ricordano la nostra amata Venezia, la rendono romantica e affascinante.
Trascorriamo l’intera mattinata a passeggiare tra i vicoli e scattare fotografie, finché il nostro stomaco non inizia a brontolare. Ci accomodiamo in uno dei ristorantini di Huidenvettersplein, la piazza dei conciatori che ricorda un imponente cortile di palazzo oggi colma di locali.
Ad attenderci ci sono i piatti tipici della tradizione fiamminga: Carbonade alla fiamminga, ovvero uno spezzatino di carne alla birra e le amatissime Moules, cozze accompagnate spesso da patatine fritte.
Per noi italiani il cibo all’estero è quasi sempre un sacrificio, e io che non mangio pesce ho amato il Carbonade, eppure mangiarlo per tre giorni di fila insieme alle patatine fritte, a costo di non finire nei soliti fast food, è stata dura lo ammetto! Ad accompagnare il tutto ci sono sempre loro: le birre belghe, famose per essere tra le più varie e numerose del mondo, se ne contano più di 1500 tipologie!
Se ami la birra devi assolutamente andare in Belgio e concederti una degustazione nelle numerosissime birrerie delle città, a Bruges è molto famosa la Brewery Bourgogne des Flanders, un birrificio storico dall’atmosfera romantica dove il mastro birraio spiega come viene prodotta la sua birra, mescolando accuratamente due birre artigianali. Un luogo unico per la cultura birraia belga, dove potersi concedere una degustazione vista canali. Purtroppo al nostro arrivo era chiuso e abbiamo ripiegato sul 2be Beer – The Beer Wall, a pochi passi di distanza, attrae l’attenzione dei visitatori proprio per il suo muro vetrina nel quale sono esposte tantissime bottiglie di birra artigianale.
Vale davvero la pena concedersi uno strappo alla regola per qualche giorno, si torna a casa con un po’ di cellulite e chilo in più ma per noi i piaceri della vita sono soprattutto quelli enogastronomici!
Nel pomeriggio non ci siamo lasciati sfuggire la visita in barca sui canali, ahimè affollatissima! Le imbarcazioni vengono riempite fino all’orlo e se volete godervi la mini crociera al meglio, vi consigliamo di scegliere i posti all’estremità del barchino e non centrali.
Il tour dura circa 40 minuti e ha un costo di 8euro, è possibile che ci sia molta fila all’imbarco, per questo motivo vi consigliamo di non muovervi troppo tardi con gli orari, meglio la tarda mattinata o il primo pomeriggio.
Navigare i canali di Bruges regala ai turisti un’esperienza immersiva unica al mondo e pensare che l’Unesco abbia dichiarato questo gioiello patrimonio dell’umanità solo nel 2000!
Itinerari nella “perla delle Fiandre”
Diversi visitatori decidono di trascorrere qui 48h, per godere a pieno dell’atmosfera romantica, se stai pensando di dedicarle un week end ti consigliamo di leggere la guida di VisitFlanders: dedicata proprio a Bruges.
Gli itinerari proposti a Bruges sono innumerevoli, tra questi un meraviglioso walking tour per gli amanti delle passeggiate.
Dopo il nostro giro in barca e l’ultima birra della giornata, abbiamo approfittato per scattare qualche altra foto tra i vicoli e visitare la piazza del municipio nota come Burg e Grote Markt, la piazza del mercato. Queste due piazze costituiscono da sempre il cuore pulsante della città, con la caratteristica Belfort (torre civica) dalla quale puoi godere di uno splendido panorama sulla città.
La cittadina iniziava a svuotarsi dal flusso turistico e, pian piano, eravamo sempre meno a passeggiare in centro; il nostro treno di ritorno era fissato all’ora di cena, i pochi ristoranti aperti iniziavano ad affollarsi, i negozianti chiudevano bottega e non c’era alcuno schiamazzo in strada.
Abbiamo lasciato Bruges al suo buio e, quell’ultima ora nella città, mi ha fatta tornare con la mente al romanzo di Rodenbach: una cittadina desolata e buia nelle ore notturne, quasi spettrale, con le guglie delle case che sembrano scrutarti silenziosamente. È rimasta così, dal Medioevo ad oggi e, probabilmente, è proprio questo il fascino di quella che amiamo definire “la perla delle Fiandre”.
Graziano e Federica
Hola siamo Graziano e Federica, due viaggiatori che hanno unito la propria vita nelle passioni e nel lavoro facendone un viaggio unico. Ci siamo conosciuti ad un colloquio di lavoro, che avremmo lasciato entrambi da li a breve, e dopo quindici giorni abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Amiamo le cose colorate, i profumi del buon cibo e scoprire ogni giorno posti nuovi. La nostra casa è l’unione tra il design lineare scandinavo e lo spirito bohéme parigino.